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17.11.2016

Despar Nordest consegna 329.000 euro a Croce Rossa Italiana

Sono arrivati a destinazioni i fondi raccolti da Aspiag Service (la concessionaria Despar per il Nordest) attraverso l’iniziativa “Quando la terra trema” a favore delle comunità colpite dal terremoto in Centro Italia, attiva dal 26 agosto al 2 ottobre scorsi nei supermercati Despar, Eurospar e Interspar di Triveneto e Emilia Romagna.

La somma ammonta a ben 329.098 euro, che sono stati consegnati direttamente al Presidente Nazionale di Croce Rossa Italiana, Francesco Rocca, e al Segretario Generale, Flavio Ronzi in occasione di un incontro a Roma lo scorso 11 novembre.

Abbiamo voluto questo incontro con CRI”, spiega Michela Poles, responsabile dell’ufficio stampa di Despar Nordest, “per capire come saranno impiegati i soldi donati dai nostri clienti, e per farci raccontare da chi è sul campo com’è oggi la situazione, e quali sono le necessità delle zone colpite dal terremoto, anche alla luce delle nuove emergenze generate dalle scosse del 30 ottobre”.

La situazione emersa dalle parole del Presidente Rocca è complessa: “Questo è un terremoto particolare. Il territorio colpito è davvero molto difficile: ci sono tantissime frazioni coinvolte, la maggior parte molto piccole – trenta, quaranta abitanti, in alcuni casi anche meno di dieci – e spesso isolate, anche quando le strade sono regolarmente percorribili. Soprattutto nei primi giorni è stata un’emergenza continua, un continuo emergere di bisogni e urgenze cui è necessario dare risposta.

Croce Rossa è sul campo da subito, grazie alla fitta presenza di Comitati locali: molti dei nostri volontari sono stati colpiti dal terremoto, ma si sono subito messi in moto per aiutare i loro concittadini, dando contemporaneamente a noi informazioni utilissime per organizzare da subito gli aiuti”.

Quella dei volontari locali è un’attività che prosegue tuttora, malgrado le difficoltà personali che ognuno di loro sta vivendo.

In quelle zone ci sono delle comunità di volontari molto forti: da un lato la Croce Rossa Italiana li sta sostenendo, dall’altro loro stessi sono un punto di riferimento importante per la popolazione. È una realtà molto bella, in questo momento doloroso ma di grande dialogo. Ed è un impegno ventiquattr’ore su ventiquattro, sia per chi è sul campo sia per noi”.

La gestione dell’emergenza e del post-emergenza è molto complessa, come ha spiegato il Segretario Generale di CRI, Flavio Ronzi: “Quando succedono cose di questo genere, tutti vorrebbero aiutare subito e con qualsiasi mezzo, ma questo il più delle volte si traduce in una dispersione di risorse e in iniziative che non tengono conto delle reali esigenze e capacità delle comunità colpite.

Croce Rossa non cala dall’alto interventi e iniziative, ma prima di tutto fa una mappatura delle emergenze e dei bisogni reali delle comunità, ascoltando il territorio e dialogando con i Sindaci. Non ha senso, per esempio, realizzare una ludoteca in una zona dove non ci sono bambini, oppure creare strutture mastodontiche, con costi di gestione che poi i Comuni non sono in grado di sostenere nell’immediato futuro. Sia nella gestione dell’emergenza, sia negli interventi a lungo termine, il nostro obiettivo è la reale sostenibilità delle iniziative che mettiamo in campo – altrimenti non funzionano.

La nostra organizzazione, poi, non è un battitore libero: è inserita all’interno del Sistema Nazionale della Protezione Civile, e lavora assieme alle altre realtà che ne fanno parte”.

In seguito alle violente scosse di terremoto che hanno nuovamente colpito il Centro Italia, oggi Croce Rossa Italiana è attiva in tutta l'area interessata con più di quattrocento tra volontari e operatori provenienti da tutta Italia, sotto il costante monitoraggio e coordinamento della Sala Operativa Nazionale. Circa ottanta i mezzi impiegati, tra cui ambulanze, autovetture, fuoristrada e camion.

Assistenza alla popolazione, censimento, gestione dell’accoglienza, preparazione e distribuzione pasti, interventi di carattere sanitario, supporto psicologico: sono solo alcune delle attività attualmente garantite da Croce Rossa in supporto delle migliaia di persone rimaste senza casa dopo l’impressionante sequenza di eventi sismici.

In un contesto così difficile, l’impegno di Croce Rossa Italiana non si prospetta a breve termine: “Abbiamo alcune attività a L’Aquila, iniziate dopo il terremoto del 2009, che sono ancora attive”, racconta Francesco Rocca. “Dove le ferite sono più grosse, il sostegno non si esaurisce in un giorno. Dove le persone hanno perso ogni riferimento (e perdere la propria casa e i propri cari significa proprio questo) il supporto psicologico è qualcosa che deve durare a lungo.

C’è un supporto che non si esaurisce nel dare una tenda o un alloggio pur sempre provvisorio nelle casette di legno: serve un accompagnamento per le comunità più ferite, che a volte dura degli anni”.

Il sostegno di aziende e persone, allora, diventa cruciale anche una volta esaurito l’impatto emotivo della prima emergenza: “Bisogna essere sul campo, per rendersi conto di come stanno veramente le cose, e di quanto complessa sia la situazione. Per questo vogliamo invitare i nostri partner a salire con noi sulla jeep, e a verificare di persona cosa stiamo facendo per i territori e le comunità colpite dal sisma”.