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PASSO DOPO PASSO: 4 passi per mangiare carne sicura.
23.05.2017

PASSO DOPO PASSO: 4 passi per mangiare carne sicura.

I 4 passi per la filiera della carne partono dal primo passo che consiste nella scelta delle aziende agricole e degli allevamenti, selezionati e controllati da tecnici specializzati. Il secondo passo riguarda l’alimentazione degli animali, i cui mangimi devono essere conformi ai disciplinari di filiera, volti a garantire sempre la migliore qualità. Il terzo passo si occupa di un attento controllo della delicata fase di macellazione. Il quarto si prende cura della rapida distribuzione nei punti vendita, per mantenere la freschezza del prodotto. Alla base della filosofia di tutta la linea c’è la rintracciabilità dell’intera filiera produttiva. Scegliendo PASSO DOPO PASSO il consumatore sa da dove provengono il pollo o il maiale che acquista, dove sono stati allevati, con cosa sono stati alimentati, chi li ha macellati e forniti al punto vendita.

Polli e maiali da allevamenti italiani.
I polli PASSO DOPO PASSO provengono da allevamenti italiani, che seguono le linee guida sul benessere degli animali, questo significa polli allevati all’interno di strutture a illuminazione naturale, in cui gli animali possono muoversi liberamente e dove si applicano regole rigorose per garantire l’igiene dell’ambiente e tutelare la salute dell’animale. I mangimi di origine vegetale e privi di grassi animali sono costantemente controllati, permettendone la tracciabilità, a partire dalle materie prime fino alla mangiatoia. L’assenza di OGM viene verificata grazie a controlli effettuati a campione e l’eventuale presenza accidentale rispetta i limiti di legge, che non consentono di oltrepassare la soglia massima dello 0,9%. L’igiene e la catena del freddo per il confezionamento e distribuzione, che sono le condizioni imprescindibili per ottenere la qualità certificata, sono scrupolosamente monitorate dai responsabili del reparto macelleria dei punti vendita, che giornalmente controllano i banchi frigo. PASSO DOPO PASSO stabilisce lo stesso percorso di qualità e conoscenza che comprende l’allevamento, la macellazione, la lavorazione, la distribuzione e la vendita, anche per la carne di maiale. L’allevatore controlla ogni giorno lo stato di salute e la corretta crescita dei suini, regolando temperatura, umidità e ricambio dell’aria per creare le migliori condizioni di allevamento e di benessere all’animale. I mangimi sono conformi ai disciplinari di filiera e la razione alimentare è bilanciata, facendo attenzione ai fabbisogni nutritivi dell’animale nelle varie fasi di crescita. Infine anche in questo caso la corretta catena del freddo difende e preserva la qualità degli alimenti, grazie alla giusta temperatura di conservazione della carne nelle varie fasi di conservazione e trasporto, attraverso lo stoccaggio in piattaforme refrigerate, per arrivare nei banchi frigo dei punti vendita, fino ai frigoriferi dei consumatori.

Agricoltura bio significa anche carne sana.
Il fatto di non utilizzare prodotti chimici di sintesi e pochissimi antibiotici, fa sì che l’agricoltore bio debba apprendere ad ascoltare con attenzione sia la terra che gli animali, privilegiando la prevenzione rispetto alla cura. Il contadino e l’allevatore bio scelgono razze resistenti alle malattie e ben adattate alle condizioni climatiche; infatti, anche se le razze rustiche hanno, in genere, livelli di produttività inferiori, sono adatte ad una alimentazione spartana e ricca di fibra, come l'erba e il fieno, e sono abituate a vivere all'aperto.

Cosa significa rispetto del benessere animale?
Porre attenzione al benessere degli animali significa curare molti dettagli di grande importanza. Oltre allo spazio che viene loro riservato e all’alimentazione, che deve essere nutriente e, ove possibile, proveniente dall’azienda agricola stessa, si limita rigorosamente l’uso di farmaci alle reali necessità e si privilegiano, quando il caso lo permette, trattamenti con metodi alternativi, quali l’omeopatia. Spiegarlo con un esempio è più semplice: una mucca da latte bio può vivere anche fino a vent’anni, grazie a scrupolose tecniche di allevamento, che rispettano i suoi bisogni, vale a dire un’alimentazione bio equilibrata, movimento e pascolo all’aria aperta, spazio sufficiente per muoversi in libertà nella stalla durante i lunghi mesi invernali. Significa anche rispettare il suo ruolo di mamma, permettendole di nutrire il suo vitellino con il latte ricco di colostro contenente numerosi anticorpi, fino a tre mesi. In questo modo il vitello, crescendo, avrà migliori difese immunitarie contro varie malattie. Vigilare sul benessere degli animali significa anche non stressare le mucche da latte con movimenti bruschi durante la mungitura e gli spostamenti e cercare di percorrere distanze brevi con un mezzo di trasporto adeguato e una guida calma. La loro salute è molto importante e l’agricoltore bio preferisce prevenire anziché curare, usando trattamenti omeopatici o rimedi fitoterapici. L’uso degli antibiotici è, invece, strettamente regolamentato e prevede al massimo due cicli di cura all’anno, a condizione che siano autorizzati e controllati da un veterinario. Queste regole valgono anche per galline, polli e maiali. Le galline bio hanno diritto a uno spazio all’aperto per correre e razzolare e anche i maiali bio, oltre ad avere spazio sufficiente per muoversi, mantengono la loro graziosa coda a cavatappi e i denti che non vengono limati.

I metodi naturali dell’agricoltura biologica si basano su un obiettivo essenziale: la ricerca dell’autonomia della fattoria. In questo modo animali e colture possono giocare un ruolo attivo per il buon funzionamento dell’azienda. L’azienda agricola biologica è un’impresa autonoma, che l’agricoltore può far funzionare senza ricorrere a elementi esterni permanenti, utilizzando invece le risorse interne, piante e animali, che operano in modo complementare. Per esempio la mucca si può nutrire di ciò che viene prodotto internamente: d’estate va a pascolare nei campi e si gode l’erba fresca, mentre d’inverno avrà a disposizione il fieno, coltivato e raccolto in loco. Il ruolo della mucca va oltre la produzione di latte e diventa molto importante per fertilizzare quegli stessi terreni che le permettono di alimentarsi di fieno durante la stagione fredda. Il letame recuperato dalla stalla viene usato per produrre il compost, miscela ideale e naturale per concimare le colture, apportando quegli elementi indispensabili, che le piante assorbiranno con il loro apparato radicale per rinascere a nuova vita con la bella stagione.


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