I 4 passi per la filiera della carne partono dal primo passo che consiste nella scelta delle aziende agricole e degli allevamenti, selezionati e controllati da tecnici specializzati. Il secondo passo riguarda l’alimentazione degli animali, i cui mangimi devono essere conformi ai disciplinari di filiera, volti a garantire sempre la migliore qualità. Il terzo passo si occupa di un attento controllo della delicata fase di macellazione. Il quarto si prende cura della rapida distribuzione nei punti vendita, per mantenere la freschezza del prodotto. Alla base della filosofia di tutta la linea c’è la rintracciabilità dell’intera filiera produttiva. Scegliendo PASSO DOPO PASSO il consumatore sa da dove provengono il pollo o il maiale che acquista, dove sono stati allevati, con cosa sono stati alimentati, chi li ha macellati e forniti al punto vendita.
Polli e maiali da allevamenti italiani.
I
polli PASSO DOPO PASSO provengono da allevamenti italiani, che seguono
le linee guida sul benessere degli animali, questo significa polli
allevati all’interno di strutture a illuminazione naturale, in cui gli
animali possono muoversi liberamente e dove si applicano regole rigorose
per garantire l’igiene dell’ambiente e tutelare la salute dell’animale.
I mangimi di origine vegetale e privi di grassi animali sono
costantemente controllati, permettendone la tracciabilità, a partire
dalle materie prime fino alla mangiatoia. L’assenza di OGM viene
verificata grazie a controlli effettuati a campione e l’eventuale
presenza accidentale rispetta i limiti di legge, che non consentono di
oltrepassare la soglia massima dello 0,9%. L’igiene e la catena del
freddo per il confezionamento e distribuzione, che sono le condizioni
imprescindibili per ottenere la qualità certificata, sono
scrupolosamente monitorate dai responsabili del reparto macelleria dei
punti vendita, che giornalmente controllano i banchi frigo. PASSO DOPO
PASSO stabilisce lo stesso percorso di qualità e conoscenza che
comprende l’allevamento, la macellazione, la lavorazione, la
distribuzione e la vendita, anche per la carne di maiale. L’allevatore
controlla ogni giorno lo stato di salute e la corretta crescita dei
suini, regolando temperatura, umidità e ricambio dell’aria per creare le
migliori condizioni di allevamento e di benessere all’animale. I
mangimi sono conformi ai disciplinari di filiera e la razione alimentare
è bilanciata, facendo attenzione ai fabbisogni nutritivi dell’animale
nelle varie fasi di crescita. Infine anche in questo caso la corretta
catena del freddo difende e preserva la qualità degli alimenti, grazie
alla giusta temperatura di conservazione della carne nelle varie fasi di
conservazione e trasporto, attraverso lo stoccaggio in piattaforme
refrigerate, per arrivare nei banchi frigo dei punti vendita, fino ai
frigoriferi dei consumatori.
Agricoltura bio significa anche carne sana.
Il
fatto di non utilizzare prodotti chimici di sintesi e pochissimi
antibiotici, fa sì che l’agricoltore bio debba apprendere ad ascoltare
con attenzione sia la terra che gli animali, privilegiando la
prevenzione rispetto alla cura. Il contadino e l’allevatore bio scelgono
razze resistenti alle malattie e ben adattate alle condizioni
climatiche; infatti, anche se le razze rustiche hanno, in genere,
livelli di produttività inferiori, sono adatte ad una alimentazione
spartana e ricca di fibra, come l'erba e il fieno, e sono abituate a
vivere all'aperto.
Cosa significa rispetto del benessere animale?
Porre
attenzione al benessere degli animali significa curare molti dettagli
di grande importanza. Oltre allo spazio che viene loro riservato e
all’alimentazione, che deve essere nutriente e, ove possibile,
proveniente dall’azienda agricola stessa, si limita rigorosamente l’uso
di farmaci alle reali necessità e si privilegiano, quando il caso lo
permette, trattamenti con metodi alternativi, quali l’omeopatia.
Spiegarlo con un esempio è più semplice: una mucca da latte bio può
vivere anche fino a vent’anni, grazie a scrupolose tecniche di
allevamento, che rispettano i suoi bisogni, vale a dire un’alimentazione
bio equilibrata, movimento e pascolo all’aria aperta, spazio
sufficiente per muoversi in libertà nella stalla durante i lunghi mesi
invernali. Significa anche rispettare il suo ruolo di mamma,
permettendole di nutrire il suo vitellino con il latte ricco di colostro
contenente numerosi anticorpi, fino a tre mesi. In questo modo il
vitello, crescendo, avrà migliori difese immunitarie contro varie
malattie. Vigilare sul benessere degli animali significa anche non
stressare le mucche da latte con movimenti bruschi durante la mungitura e
gli spostamenti e cercare di percorrere distanze brevi con un mezzo di
trasporto adeguato e una guida calma. La loro salute è molto importante e
l’agricoltore bio preferisce prevenire anziché curare, usando
trattamenti omeopatici o rimedi fitoterapici. L’uso degli antibiotici è,
invece, strettamente regolamentato e prevede al massimo due cicli di
cura all’anno, a condizione che siano autorizzati e controllati da un
veterinario. Queste regole valgono anche per galline, polli e maiali. Le
galline bio hanno diritto a uno spazio all’aperto per correre e
razzolare e anche i maiali bio, oltre ad avere spazio sufficiente per
muoversi, mantengono la loro graziosa coda a cavatappi e i denti che non
vengono limati.
I metodi naturali dell’agricoltura biologica si basano su un obiettivo essenziale: la ricerca dell’autonomia della fattoria. In questo modo animali e colture possono giocare un ruolo attivo per il buon funzionamento dell’azienda. L’azienda agricola biologica è un’impresa autonoma, che l’agricoltore può far funzionare senza ricorrere a elementi esterni permanenti, utilizzando invece le risorse interne, piante e animali, che operano in modo complementare. Per esempio la mucca si può nutrire di ciò che viene prodotto internamente: d’estate va a pascolare nei campi e si gode l’erba fresca, mentre d’inverno avrà a disposizione il fieno, coltivato e raccolto in loco. Il ruolo della mucca va oltre la produzione di latte e diventa molto importante per fertilizzare quegli stessi terreni che le permettono di alimentarsi di fieno durante la stagione fredda. Il letame recuperato dalla stalla viene usato per produrre il compost, miscela ideale e naturale per concimare le colture, apportando quegli elementi indispensabili, che le piante assorbiranno con il loro apparato radicale per rinascere a nuova vita con la bella stagione.