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08.03.2016

Festa della Donna: da Despar ottantaduemila euro per quattro associazioni che si occupano delle donne

Ben 82.000 euro in soli dieci giorni: questo il risultato della raccolta fondi “Il mondo ha bisogno delle donne”, che Aspiag Service, la concessionaria Despar per il Nordest, ha attivato alle casse dei propri supermercati Despar, Eurospar e Interspar dal 25 febbraio al 6 marzo.

La cifra è il frutto di 121.234 donazioni alle casse, per un valore medio di 68 centesimi l’una: “E’ la dimostrazione che basta davvero poco per fare molto”, evidenzia l’amministratore delegato di Aspiag Service, Paul Klotz.

La somma è stata equamente suddivisa tra quattro associazioni locali che si occupano delle donne, dei loro diritti e della loro piena integrazione.

Per il Veneto è stato scelto il Gruppo Polis, che raggruppa quattro cooperative attive da 30 anni a favore delle persone in difficoltà; in particolare, la somma raccolta sosterrà Casa Viola, il servizio di accoglienza protetta e di accompagnamento socio-lavorativo per donne vittime di violenza accompagnate dai figli minori.

L’assegno da 20.500 euro è stato consegnato a Emanuela Tacchetto, presidente di Gruppo R (la cooperativa di Gruppo Polis che gestisce Casa Viola), presso l’Interspar di Via Pontevigodarzere a Padova, da Federica Coppo, che per Despar Nordest cura le attività di marketing sociale, e Roberto Domeneghetti, store manager del supermercato. In rappresentanza del Comune di Padova era presente la dottoressa Sonia Mazzon, responsabile dell’Ufficio Coordinamento Centro Servizi Territoriali.

Per il Friuli Venezia Giulia, il contributo di 20.500 euro è stato consegnato presso l’Eurospar in via Udine a Spilimbergo al comitato di Spilimbergo di A.N.D.O.S. (Associazione Nazionale Donne Operate al Seno): l’associazione si occupa di assistenza psicofisica a donne operate per tumore al seno e di educazione sanitaria per la prevenzione delle neoplasie mammarie.

Erano presenti all’evento il Sindaco di Spilimbergo, Renzo Francesconi, e il Direttore dell’Azienda Sanitaria nr. 5 (Friuli Occidentale), Paolo Bordon. L’assegno è stato consegnato da Fabrizio Cicero Santalena, Direttore del Centro Distributivo Despar per il Friuli Venezia Giulia, e Tiziana Pituelli, Responsabile Marketing Despar per il Friuli Venezia Giulia, direttamente al Presidente dell’Associazione A.N.D.O.S., Bruno Paliaga, accompagnato dal suo staff tutto al femminile.

Per il Trentino e l’Alto Adige i fondi sono andati progetto “Casa delle donne / Frauenhaus” promosso da GEA (Centro d’ascolto antiviolenza / Kontaktstelle gegen Gewalt) e rivolto a donne che nei loro contesti sociali vivono o hanno vissuto situazioni di sopraffazione, maltrattamento e violenza. Il progetto si compone di un centro d’ascolto e della Casa delle Donne, struttura residenziale a indirizzo segreto.

L’assegno è stato consegnato alla Presidente di GEA Gabriella Kustatscher da Marion Werth e Emanuela Desposti del marketing Despar, nel corso di un evento a cui hanno partecipato la Presidente della Commissione provinciale per le pari opportunità Ulrike Oberhammer, l’Assessore provinciale alla Sanità Martha Stocker, Patrizia  Daidone Presidente FIDAPA e Elisa Villa in rappresentanza della Polizia di Stato. Particolarmente toccante la testimonanza di Gianna Morleo, per quarant’anni vittima di violenza domestica e ora in prima fila nel combatterla.

A beneficiare della raccolta fondi in Emilia Romagna è stata infine WINNER (Welfare e Innovazione in Emilia Romagna) che promuove servizi di conciliazione per favorire il lavoro delle donne, progetta servizi a tutela della genitorialità e della maternità, ospita in casa famiglia donne in difficoltà, assieme ai figli minorenni.

L’obiettivo della raccolta fondi non è soltanto supportare economicamente queste realtà”, aveva dichiarato in fase di lancio della raccolta fondi l’amministratore delegato di Aspiag Service, Paul Klotz, “ma anche e soprattutto dare visibilità al loro lavoro, e a quelle aree critiche in cui – come parte della società civile – siamo tutti chiamati a intervenire per rendere possibile una reale integrazione. E questo non perché le donne debbano essere trattate come una ‘specie protetta’, ma perché il mondo possa davvero contare sul loro pieno e libero contributo umano, professionale, creativo”.