Negli ultimi 30 anni il consumo mondiale di pesce e crostacei ha avuto un notevole incremento, passando da 50 milioni di tonnellate nel 1980 a 131 milioni di tonnellate nel 2011. Questa crescita si deve sia all’incremento della popolazione mondiale, che all’aumento del consumo per abitante. L’offerta mondiale di pesce per l’alimentazione umana è passata da 11,3 kg a persona nel 1980, al livello record di 18,8 kg a persona nel 2011. Poiché i dati sulla pesca in questo periodo di tempo sono rimasti più o meno stabili (circa 90 milioni di tonnellate, di cui 67 milioni di tonnellate usate per il consumo umano) la maggior richiesta è stata soddisfatta da prodotti di allevamento, che hanno avuto un rilancio spettacolare, passando da 4 milioni di tonnellate nel 1980 a 63 nel 2011. [Fonte: Rapporto FAO del 2012] L’allevamento intensivo di pesce si è sviluppato a partire dagli anni ’60, con l’apporto di mangimi composti, in cui le farine e gli olii di pesce erano i principali componenti in grado di garantire i nutrienti necessari per soddisfare i bisogni nutrizionali dei pesci allevati e di arricchire la loro carne di acidi grassi polinsaturi a lunga catena n-3 (AGPI-LC n-3), considerati benefici per la salute umana. La crescita esponenziale dell’acquacoltura (+ 8,8% di produzione annua tra il 1980 e il 2010) ha determinato una maggior richiesta di mangimi, che veniva soddisfatta dalla pesca industriale, cioè la pesca intensiva per la fornitura di piccoli pesci di mare a basso valore commerciale, che venivano trasformati in farina e olio di pesce per l’acquacoltura e per altri tipi di alimenti di origine animale (gatto, pollame, bovini). Si tratta purtroppo di una forma di pesca che contribuisce al fenomeno della pesca eccessiva, che impoverisce i mari e per questo si è anche cominciato a considerare e sperimentare l’utilizzo di farine di origine vegetale. Se si desidera contribuire alla salvaguardia del pianeta e delle specie marine è necessario praticare l’ECORISPETTO, informarsi sulle conseguenze delle nostre abitudini alimentari e praticare scelte consapevoli e responsabili.
Il pesce fa bene. Noi facciamo bene al pesce?
Ogni
anno milioni di tonnellate di pesci sono rigettati in mare, morti o
agonizzanti, mentre 200.000 tartarughe vengono ferite o uccise dalle
reti dei pescatori di pesce spada o di tonno. Nel 2016 Greenpeace Canada
chiese alle 8 maggiori catene della grande distribuzione canadesi di
adottare nuove politiche di acquisto sostenibili per i prodotti ittici,
smettendo di proporre ai clienti dei supermercati pesci in via di
estinzione e informando i consumatori sulla provenienza degli stocks e
sulle tecniche di pesca utilizzate. Al tempo stesso si rivolse ai
consumatori, invitandoli a variare i cibi scelti per l’apporto di
proteine e Omega 3; ad acquistare prodotti locali, di cui è più facile
verificare la provenienza e il cui trasporto produce meno immissioni di
CO2; a scegliere crostacei e pesci di allevamento, preferendo le specie
vegetariane, che non devono essere alimentate con pesce di mare; a
mangiare i pesci situati più in basso nella catena alimentare, in modo
da permettere alle specie più apprezzate dai consumatori di ristabilire
l’equilibrio. Greenpeace Italia propone nel suo sito la Guida Tascabile
al pesce, ricordando ai consumatori che con le loro scelte possono
contribuire a cambiare il mercato ittico e li invita a leggere le
etichette.
L’acquacoltura è buona o cattiva? Dipende anche da noi.
L’acquacoltura
rappresenta una valida alternativa allo sfruttamento indiscriminato del
mare e delle sue risorse, a condizione che le produzioni di
acquacoltura siano sostenibili ed evitino impatti ambientali e sociali
dannosi. Anche in questo caso il Rapporto di Greenpeace International
presenta una rassegna di casi critici di acquacoltura insostenibile e
tratta in modo specifico i temi della produzione di mangimi a base di
farine e olio di pesce, il rischio di inquinamento e la certificazione
ambientale degli allevamenti. La vigilanza sull’attenzione all’ambiente è
un compito importante che ci siamo assunto, controllando la filiera dei
nostri prodotti ittici.
4 Passi per conoscere il pesce che mangiamo
La
verifica della filiera è il miglior modo per controllare che il pesce
che acquistiamo, oltre a essere di buona qualità, venga prodotto nel
rispetto dell’ambiente e della nostra salute. Ti presentiamo i nostri 4
passi di garanzia dei prodotti ittici PASSO DOPO PASSO.
1. ACQUACOLTURA DI QUALITA’: solo i migliori allevamenti.
Tutti
gli allevamenti di acquacoltura che selezioniamo seguono le norme sul
benessere degli animali. I pesci sono allevati all’interno di aree
idonee, con acque controllate dove crescono nel rispetto del loro
benessere e dell’ambiente circostante. Per far parte della filiera Passo
dopo Passo i produttori selezionati devono sottoporsi ai periodici
controlli da parte dei tecnici Despar e rispettare le norme relative
alla tutela dell’ambiente, evitando l’inquinamento e l’impoverimento
delle acque
2. CIBO: solo mangimi naturali, senza OGM.
Tutti
i mangimi sono costituiti non solo da farine di pesce, ma anche da
farine naturali. Gli alimenti destinati agli animali Passo Dopo Passo
sono sottoposti a un controllo scrupoloso e costante fin dall’origine
delle materie prime, di cui viene verificata la rintracciabilità. Si
effettuano controlli a campione per la qualità e per accertare l’assenza
di OGM (è tollerata la presenza accidentale nei limiti dello 0,9% -
Reg. CE 1829/03 e 1830/03).
3. TRASPORTO, LAVORAZIONE E CONFEZIONAMENTO: rispetto di igiene e qualità.
Il
pesce viene trasportato in adeguate condizioni di spazio e viene
mantenuto a digiuno prima della macellazione. Le fasi di macellazione e
confezionamento vengono controllate con il massimo rispetto dell’igiene e
della qualità dei pesci, sotto l’attento controllo dei responsabili di
processo e del controllo qualità.
4. DISTRIBUZIONE: la freschezza alla base di tutto.
Da
quando il pesce viene pescato a quando arriva nei punti vendita Despar,
Eurospar e Interspar il tempo trascorso è ridotto il più possibile.
All’arrivo nei punti vendita i responsabili del reparto pescheria
controllano la qualità dei prodotti, assicurandosi che vengano
consegnati nel rispetto della “catena del freddo”. I banchi della
pescheria sono controllati giornalmente per garantire la massima
freschezza e genuinità dei prodotti.
Nella nostra alimentazione il pesce è importante per la sua leggerezza e i suoi apporti nutritivi, ma è altrettanto importante porsi alcune domande: da dove proviene il pesce che compriamo? dove è stato allevato e con cosa è stato nutrito? A queste e altre domande risponde il nostro processo di filiera controllata PASSO DOPO PASSO.