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FREE FROM: saperne di più aiuta a mangiar sano
27.10.2017

FREE FROM: saperne di più aiuta a mangiar sano

La linea di prodotti FREE FROM che Despar ha selezionato, studiato e messo in vendita, grazie alla collaborazione e supervisione dei Laboratori di Ricerche Analitiche e Tecnologiche sugli Alimenti dell'Università degli Studi di Milano, è rivolta alle persone che hanno necessità di essere informate con estrema precisione sui componenti degli alimenti imballati e confezionati, per evitare gli sgradevoli – e a volte pericolosi – effetti di cibi a cui si è allergici o intolleranti. Gli alimenti che possono causare con maggior frequenza un’allergia alimentare sono classificabili in due categorie:

  1. quelli di origine animale: latte di mucca, uova di gallina, pesce, merluzzo, crostacei, gamberetti, granchio;
  2. quelli di origine vegetale: arachidi; cereali (grano, avena, orzo, segala, riso, mais); ombrellifere (sedano verde, carota); solanacee (pomodoro, melanzana, patata); frutta a guscio (nocciole, pistacchi, mandorle, pinoli, noci, noci brasiliane, anacardi, noce di cocco, pécan, macadamia); senape e altre verdure crocifere (ravanello, navone, cavolo rosso, cavolo nero, cavolfiore, cavoletti di Bruxelles, broccoli, rafano, crescione, rapa, colza); le rosacee (mela, albicocca, ciliegia, pesca nettarina, pesca, prugna, lamponi, more, fragole, nespole, mela cotogna, pera); frutta e frutta esotica (kiwi, mango, carambola, ananas, papaya, melone, fichi, banane, arancia, limone, pompelmo, mandarino, kumquat, litchi, rambutan); spezie (aglio, cardamomo, coriandolo, cumino, curcuma, paprika, zenzero, chiodi di garofano, senape, noce moscata, cipolla, peperoncino, pepe); prodotti delle api (miele, pappa reale, propoli, polline); sesamo.

L’allergia alle proteine del latte è frequente nei bambini e a volte scompare con la crescita; va ricordato che anche i derivati, come yoghurt e formaggio, contengono il potere allergizzante. La maggioranza degli allergeni che provocano l’allergia alle uova è contenuta nell’albume e nel 30% dei casi riguarda i bambini sotto i 5 anni. L’allergia alle arachidi e alle noci è preoccupante, perché si manifesta presto e tende a permanere nell’arco della vita, con effetti anche gravi. Il 5% dei bambini e il 3% degli adulti soffrono di allergia alimentare al pesce, anche se la cottura o l’affumicazione possono ridurne gli effetti. Il 2% dei bambini e il 3% degli adulti soffrono invece di allergia a crostacei e molluschi. L’allergia al sesamo (rara nei bambini, tocca il 4,4% degli adulti) è comparsa in Europa da poco tempo e sembra che i vettori possano essere sia il seme, che l’olio; un caso interessante è quello della soia, il cui abbondante utilizzo nei prodotti alimentari industriali, ha incrementato le reazioni allergiche. Molti pediatri sconsigliano infatti l’utilizzo del latte di soia come mezzo di prevenzione nelle allergie dei bambini. L’allergia a frutta e verdura riguarda invece soprattutto gli adulti, in cui è presente al 50% ed è, di solito, conseguente a una sensibilizzazione ai pollini. Poiché gli allergeni sono sensibili al calore, la cottura e la conservazione permettono una migliore tollerabilità. [Fonte dati: EUFIC, European Food Information Council]

FREE FROM: eliminare o sentirsi liberi?
L’intolleranza può presentare sintomi simili a quelli dell’allergia (nausea, vomito, diarrea, dolori gastrici), ma non coinvolge il sistema immunitario: è causata dall’incapacità dell’organismo di digerire un alimento o un suo componente. Le conseguenze possono essere molto serie: l’intolleranza al glutine porta all’atrofia della mucosa gastrica; l’intolleranza al lattosio (lo zucchero naturale del latte) è determinata dall’assenza o scarsa presenza nell’intestino tenue dell’enzima che rende digeribile il lattosio. A differenza dell’allergia, in questo caso vanno evitati gli alimenti che possono contenere lattosio, inclusi i panificati: purea, panini al latte, brioches, pasticceria, pasticceria alla crema; le bevande al latte, i flans, le creme, i milk shake, desserts, mousses, formaggi spalmabili; alcuni prodotti dolci come il cioccolato al latte, i gelati, la panna. L’intolleranza ai solfiti, spesso confusa con allergia, pone gravi problemi ai soggetti asmatici: i solfiti vengono utilizzati in abbondanza per conservare vino, frutta secca, alimenti freschi trasformati, anche farmaci. Infine la saggia raccomandazione di consumare frutta e verdura a ogni pasto può essere, in alcuni casi, controproducente, ad esempio per le persone con il colon irritabile, intolleranti alle fibre.

In ogni caso, quando si soffre di allergie o intolleranze alimentari non c’è che una scelta: eliminare dalla propria alimentazione il cibo o i cibi che ne sono la causa. Non è facile, perché possono essere presenti in varie forme, non solo come componente principale, ma anche come ingredienti o additivi (per esempio alcuni insaccati possono contenere lattosio, alcuni cibi precotti possono contenere residui di frutta a guscio o crostacei). Oltre agli indispensabili consigli del vostro specialista di fiducia, è importante che le persone coinvolte imparino a prendersi cura della loro salute, effettuando scelte oculate.

FREE FROM: l’etichetta parla chiaro
Quando ti trovi al supermercato e hai di fronte distese di scaffali con tanti prodotti tra i quali devi orientarti e scegliere, un prezioso aiuto viene dall’etichetta, a condizione che parli chiaro.

Dove si trovano le informazioni utili nelle etichette?
Nella denominazione di vendita, cioè il nome del prodotto (ad esempio (es, marmellata di pesche, confettura di ciliegie, mele stark, etc), da non confondere con il nome commerciale.

Nella lista degli ingredienti, individuabile grazie alla parole “ingredienti” che precede l’elenco dei componenti il prodotto.

Quali sono le sostanze di cui è più facile individuare la presenza negli alimenti?
Le sostanze che possono scatenare allergie o intolleranze nei soggetti malati o predisposti devono essere indicate con estrema chiarezza, anche nel caso in cui siano presenti nell’alimento in forma modificata. E’ il caso del glutine e dei cereali o prodotti a base di cereali, che lo contengono, così come di crostacei, uova, pesci, arachidi, soia, latte, frutta a guscio, sedano, senape, sesamo, lupini, molluschi e tutti i prodotti che li contengono e dei solfiti nella concentrazione superiore a 10 mg/kg o 10 mg/litro. Accade spesso che si trovi un’etichettatura precauzionale: “prodotto in uno stabilimento che utilizza…”, possibili tracce di…”, “può contenere…” che però non è assoluta garanzia per le persone allergiche o intolleranti.

Etichetta esplicita: FREE FROM fa la sua parte
Ogni confezione Despar Free From riporta un simbolo e una dicitura che indicano chiaramente se il prodotto non contiene glutine, glutine e lattosio, lattosio o lievito, ma l’informazione non si limita a questo. Infatti, ogni confezione è corredata anche di ulteriori simboli che specificano altre peculiarità del prodotto (assenza di coloranti, di conservanti, ecc.).


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